Ripetiamo ormai da molto tempo che la protezione al 100% non esiste e le strategie degli hacker si evolvono e, per superare le difese, traggono continuamente nuova linfa dall’aumento degli strumenti utilizzati.
Se a questo aggiungiamo l’evoluzione del contesto, il lavoro remoto ad esempio, la scarsa alfabetizzazione degli utenti e la quasi totale mancanza di strategie di protezione nelle aziende ecco che la probabilità di subire una violazione da parte di un ransomware o criptovirus diventa quasi una certezza.
Quanto siamo vulnerabili?
Con il lavoro da casa, o “Smart Working”, sono stati cancellati, o almeno sono cambiati, tutti i paradigmi classici legati al concetto di difesa del perimetro aziendale; questo semplicemente perché questo perimetro non è più definibile o identificabile.
Oltre a ciò, se ci pensate bene, il lavoro quotidiano consiste, per gran parte, nell'aprire gli allegati e cliccare sui link inviati da collaboratori, clienti, partner, fornitori, e così via.
I criminali informatici lo sanno benissimo e realizzano i loro attacchi di phishing (il phishing è una tipologia di attacco) in modo sempre più sofosticato. Non è difficile cadere vittima di questi attacchi!
Affidarci alle solite misure di sicurezza, antivirus, antimalware, non è più sufficiente (non lo era neanche prima!) e sperare che gli utenti/dipendenti siano in grado di elevare sistemi di difesa efficaci equivale ad un suicidio.
Cosa fare per proteggersi
I consigli per elevare il livello di attenzione sono sempre gli stessi: non aprire allegati da mail sospette o non cliccare sui link contenuti nelle comunicazioni che ci arrivano, ma solo con queste pratiche, anche se consigliabili, di quanto riusciamo ad elevare il livello della sicurezza? E la formazione, anche se necessaria, da sola non basta più.
Quindi, una volta preso un ransomware può essere troppo tardi: il danno è fatto!
Se non abbiamo un sistema di ripristino, backup protetto o sistema di Disaster Recovery o di Business Continuity (immagino che in molti non sappiano neanche di cosa sto parlando!) progettato e messo in atto preventivamente, non sarò in grado di recuperare i miei files.
A questo punto non rimane altro da fare che pagare il riscatto sperando che il criminale autore del ricatto sia onesto.
Un attimo, ma che sto dicendo?
La soluzione esiste!
Eesistono dei sistemi molto semplici e molto economici per ripristinare i tuoi files senza pagare il riscatto!
Si tratta di sistemi che consentono di ripristinare i files in pochi minuti se non secondi!
Noi utilizziamo una nuova tecnologia, chiamata Mirror Shielding, che si occupa di "vestire" dati e applicazioni con un velo protettivo. Il “velo” è una barriera di protezione che impedisce di apportare modifiche direttamente sui file.
Nel caso in cui un’applicazione tentasse di modificare direttamente un file protetto, queste modifiche verrebbero reindirizzate e archiviate su una sorta di “schermo trasparente”. Il ransomware quindi, agirà sullo schermo trasparente ed i dati non verranno compromessi.
Per ripristinare il file originale basterà quindi rimuovere il velo, cancellando tutte le modifiche che erano state salvate su di esso.
Sei alla ricerca di una soluzione che ti tiri fuori dai guai e ti consenta di recuperare istantaneamente i dati corrotti da ransomware, anche se non si dispone di un backup in caso di criptovirus o vuoi solo saperne di più?
Guarda questo video demo o richiedi maggiori informazioni, saremo felici di mostrarti quanto è potente, semplice e veloce!
Per maggiori informazioni clicca qui >>
Dopo i mesi di febbraio e marzo in quarta posizione, ad aprile l’Italia vede impennarsi ulteriormente il dato relativo agli attacchi malware Fonte: Trend Micro Milano, 31 maggio 2021 Nel 2021, l’Italia si conferma nelle prime posizioni della classifica mondiale dei Paesi maggiormente presi di mira dai malware. A gennaio era il quinto Paese più colpito, a febbraio e marzo il quarto, mentre ad aprile sale sul podio di questa speciale classifica come terza nazione maggiormente afflitta dal fenomeno malware. Il dato emerge...
Scritto da: Luigi DuraccioUno degli attacchi hacker più riusciti di questi ultimi tempi è dovuto al furto di una sola password. Certo che scoprire che tutto è stato causato da una sola password non solo fa rabbia ma fa salire, o almeno dovrebbe far salire la preoccupazione. Sì, avete capito bene, una sola password ha messo in crisi la fornitura di petrolio di mezza America. Storia di un disastro annunciato. Ma analizziamo quanto successo alla multinazionale statunitense cercando di coglierne un insegnamento. L'attacco ransomware subito da Colonial...
Scritto da: Luigi DuraccioI crimini informatici sono in costante aumento. Prestare attenzione alla protezione dei dati e rispettare le prescrizioni del gdpr, lungi dall’essere un un costo o un inutile dispendio di attività, diventa per le aziende una potente arma di difesa e uno strumento protezione nella prevenzione dei rischi. I crimini informatici sono in costante aumento. E' una affermazione che non necessità di nessuno sforzo di immaginazione: è una realtà sotto gli occhi di tutti! E lo sono perchè le occasioni di fare profitti illeciti si...
Scritto da:Il Movimento 5S e l’Associazione Rousseau risultano essere, rispettivamente, titolare e responsabile del trattamento dei dati degli iscritti al Movimento. Il Garante per la protezione dei dati personali ha ordinato all’Associazione Rousseau di consegnare al Movimento 5 Stelle tutti i dati personali degli iscritti. Il Movimento 5 Stelle aveva presentato reclamo al Garante che ha avviato una istruttoria d’urgenza. In base alla documentazione acquisita, il Movimento 5S e l’Associazione Rousseau risultano essere, rispettivamente, Titolare e Responsabile del trattamento dei dati degli iscritti al...
Scritto da: Luigi DuraccioSuperano i 292 milioni di euro le sanzioni per violazioni della privacy applicate in Europa. L'Italia è prima per importi delle sanzioni irrogate (oltre 76 milioni). Fonte: Italia Oggi del 31 maggio 2021 Superano i 292 milioni di euro le sanzioni per violazioni della privacy applicate in Europa. Sono state, secondo Privacy Affairs, 73 in Italia, che è al secondo posto per provvedimenti sanzionatori emanati. Secondo Enforcement Tracker, che fino a maggio 2021 conta un totale di 283 milioni di euro spalmati in 638 sanzioni. L'Italia però è...
Scritto da: Luigi DuraccioIl cybercrime non si ferma mai. Ecco un esempio di un diverso modo di veicolare malware e ransomware. Da diverse settimane ricevo personalmente, e ricevono anche molti dei miei clienti, delle mail di notifica provenienti dai moduli di contatto del sito web. Queste mail contengono virus e sono molto pericolose proprio perché provengono da fonte conosciuta, il proprio sito. Come sempre il successo di un attacco di questo tipo dipende dal grado di consapevolezza degli utenti, dalla capacità di riconoscere una mail fake e dall’attenzione che si pone di fronte alle comunicazioni...
Scritto da: Luigi DuraccioL’informativa è uno dei pilastri su cui si basa il GDPR che garantisce la tutale dell’esercizio dei diritti dei proprietari dei dati, gli interessati. E' anche il primo atto che deve compiere il titolare nei confronti degli interessati prima di iniziare un qualsiasi trattamento. E non è un mero adempimento formale: attraverso l’informativa gli interessati vengono a conoscenza di tutti gli elementi necessari per poter esercitare i propri diritti sulle informazioni possedute dal titolare. L’informativa non è esaustiva degli adempimenti da svolgere ai...
Scritto da:La gestione dell’attacco ransomware da parte di Bose può essere un’utile lezione per tutte le aziende vittime di un incidente informatico. Bose ha rivelato qualche giorno fa di aver subito un attacco ransomware. I criminali sono riusciti ad accedere ai dati di alcuni ex dipendenti senza conferma che fossero stati anche esfiltrati. L’azienda è stata però in grado di recuperare la piena funzionalità dei sistemi senza pagare alcun riscatto. Come ha reagito Bose Nella nota dell’azienda si legge: “Bose ha avviato protocolli di risposta agli incidenti, ha...
Scritto da: Luigi DuraccioE’ il primo caso di codice di condotta, ai sensi del GDPR, adottato in ambito privato. Il Codice di condotta è stato elaborato dall’Associazione nazionale tra le imprese di informazioni commerciali e di gestione del credito (Ancic). Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 26 maggio 2021 diventa operativo il Codice di condotta per il trattamento dei dati personali a fini di informazione commerciale. Si tratta delle informazioni e delle valutazioni che vengono fornite da soggetti privati, attraverso apposito servizio,...
Scritto da: Luigi DuraccioMartinelli S.r.l. Via Circonvallazione N/E, 98 - 41049 Sassuolo (MO) | Tel: 0536 868611 Fax: 0536 868618 | info@martinelli.it
P.Iva 02262430362 - C.F. 01413050350 - Iscriz. registro Imprese di Modena 01413050350 - Capitale Sociale 350.000 i.v.