“Quando si rompe, aggiustalo”. Il modello break-fix o a chiamata, in estrema sintesi, funziona così. Questo modello è ancora oggi il più diffuso ed utilizzato ma, chi lavora con un approccio professionale nel campo dei servizi di sicurezza evoluti, sa che il break-fix è un modello superato, inefficiente e, al contrario di quanto si possa pensare, molto costoso.
Perché è così inefficiente?
Pensate al caso in cui un qualsiasi servizio IT di un’azienda smetta all’improvviso di funzionare. A quel punto si rende necessario un intervento per ripristinarlo. La produzione e le consegne si fermano, i lavoratori vengono pagati pur stando fermi, per tutto il tempo necessario in cui il servizio tecnico risponda alla chiamata, si presenti sul luogo dell’intervento, comprenda le cause dell’arresto, ripristinare i sistemi ed i data base (ammesso che sia possibile).
E’ facile capire che i costi non sarebbero prevedibili ed, in ogni caso, molto superiori all’investimento richiesto in prevenzione.
E’ una lezione che può essere utile anche a chi si occupa di supporto alle aziende, ma che spesso viene ignorata e induce all’utilizzo del break-fix determinando perdite anche per i fornitori e senza che ne abbiano consapevolezza.
La prevenzione non può essere un optional
Il modello a chiamata pone quindi una serie di problemi, sia per l’azienda che per il fornitore di servizi.
Primo problema: le tempistiche.
Correre ai ripari, senza una strategia preventiva, mossi solo dall’esigenza di risolvere una situazione critica, porta a sottostimare l’importanza della prevenzione. Non solo dal cliente finale, ma anche e soprattutto al fornitore di supporto.
Uno sbaglio che si paga caro: se da una parte la percezione è quella che l’adozione del modello break-fix porti a risparmi di tempo e denaro, e sia dunque più profittevole per chi la applica, dall’altra si incorre nel problema che, in questo caso, sia i tempi che i costi semplicemente non siano prevedibili. E nella maggior parte dei casi si traducono in esborsi onerosi, fuori controllo, incompatibili con le strategie economiche dell'azienda.
“Prevenire è meglio che curare”.
Mai come in questi casi il detto va considerato anche dal punto di vista economico. Tali considerazioni portano all’evidenza, misurata e misurabile sul campo, che i costi per l’azienda non sono compatibili con il livello di servizio e di efficienza richiesti e, per il vendor del servizio, potrebbero ridursi i margini di profitto quando non del tutto azzerati!
Se si rompe, si ferma tutto
Attendere che un servizio si blocchi o funzioni male, prima di correre ai ripari, determina inevitabili fermi o rallentamenti; produzione, delivery, amministrazione, vendite, tutte le funzioni aziendali e su tutta la filiera aziendale subiscono conseguenze molto gravi.
Secondo problema: la produttività.
Di chi è la responsabilità di tutto questo? Spesso il servizio di supporto subisce le accuse maggiori in quanto non in grado di garantire l’efficienza IT dell’azienda. Ma questa è una responsabilità che va condivisa tra il management o la proprietà e il fornitore.
Nello scenario attuale andiamo sempre più velocemente verso modelli in cui efficienza e mantenimento dei livelli di operatività assumono un ruolo sempre più importante. Nasce quindi l’esigenza di un modello che accompagni e guidi l’azienda in tutti i processi e non a cui si ricorra solo in caso di emergenza.
Questo modello si chiama MSP o Managed Services Provider.
I vantaggi del modello MSP
Questo modello, prevedendo un supporto organico attraverso un monitoraggio continuo, prescinde dall’intervento “a chiamata” solo in casi urgenti e, al contrario, è pensato per evitare proprio la “chiamata” in conseguenza di un fermo: in definitiva vuole evitare le interruzioni dei servizi IT.
E’ meglio che non si rompa anziché intervenire quando il danno è fatto!
Questo modello è quindi l’esatto opposto del break-fix. Punta sulla prevenzione ed introduce tutti quei vantaggi, anche di carattere economico, che ne stanno decretando successo e diffusione.
Innanzitutto il risparmio, sia per il cliente/azienda che per il fornitore. Punta sul concetto di prevenzione in quanto prevenire un intervento, quindi evitarlo, garantendo continuità ed efficienza, consolida un rapporto più duraturo e profittevole per entrambe le parti.
Al concetto di prevenzione è legato quello del controllo continuo, 24/7, esigenza sempre più sentita soprattutto per fronteggiare le minacce del cyber-crime.
Inoltre c’è il concetto legato all’aggiornamento dei software che viene gestito da una parte terza in totale autonomia e con tempismo garantendo la migliore protezione e le migliori perfomances dei sistemi.
Infine, ma non secondario, c’è il tema dei costi, che diventano preventivabili alla luce di contratti e condizioni precise.
Un vantaggioso cambio di modello
Ma il passaggio dal vecchio e superato modello break-fix a quello MSP non è solo di tipo tecnologico ma anche filosofico. Si passa, di fatto, da un approccio “reattivo” a uno “preventivo e proattivo”. Inoltre il MSP prevede una gestione più organica ed allargata a molteplici aspetti del business dell’azienda che le PMI, in genere, da sole non sono in grado di garantire.
Questo, da parte del provider del servizio, prevede la necessità di una buona pianificazione nella fase di transizione dal vecchio modello adottato dal cliente a quello nuovo, senza prescindere ovviamente dalla scelta di strumenti espressamente dedicati agli MSP e che non prevedano la semplice soluzione di un problema, ma se possibile consentano di prevederlo o rilevarlo e mitigarlo nel caso in cui si presentasse.
Non basta il primo adeguamento. Con il passare del tempo è necessario intervenire con aggiornamenti per mantenersi conformi. al regolamento. Ecco un elenco tutti i passaggi da compiere per la revisione ed aggiornamento del Sistema di gestione privacy. Responsabilità [per il GDPR "accountability"] è il principio cardine attorno a cui si sviluppa tutto il GDPR. Non basta adeguarsi, ma bisogna mantenersi "compliant" [conformi] al regolamento anche con il passare del tempo. Ecco un utile vademecum con tutti i passaggi da compiere per non sbagliare, in particolare nella revisione e...
Scritto da: Luigi DuraccioGli antivirus free o basati sulle firme non sono più sufficienti. Gli attacchi sono cambiati e vanno cambiati anche gli strumenti per difendersi. Tutti abbiamo provato un antivirus gratuito. Molti lo utilizzano ancora oggi! Purtroppo oggi non è più possibile affidare la propria sicurezza ad un prodotto gratuito. Lo dicono i fatti e i numeri che riporto più avanti in questo articolo. Un antivirus gratuito poteva andare bene, forse, 20 anni fa, quando effettivamente il loro unico compito era quello di fermare i virus, uno alla volta. Si trattava di un virus per...
Scritto da: Luigi DuraccioSe non hai subito un attacco non aspettare il "se", invece, minimizza gli effetti del "quando". La tua decisione di agire in anticipo potrebbe valere letteralmente molte migliaia di euro! Matt Bromiley, consulente senior di Mandiant Managed Defense, ci parla dei migliori trucchi e suggerimenti per proteggere i sistemi IT aziendali dal ransomware. "Se c'è una minaccia informatica in cima alla mente di tutti in questo momento, deve essere un ransomware. Una volta una minaccia "fastidiosa", il ransomware è diventato un settore multimilionario per...
Scritto da: Luigi DuraccioFonte: Informatore Informatico Vi prego, ditemi che non utilizzate "123456" o "password". Utilizzate le vostre iniziali e la data di nascita? Forse è ancora peggio! In questo articolo voglio aiutarvi e spiegarvi come creare una password impenetrabile e facile da ricordare. C'è da dire che gli informatici continuano a dirvi di usare password complesse ma non vi spiegano perchè è importante, come fare e, soprattutto, come ricordarsela. Infatti non è difficile creare una password sicurissima, ad esempio: "$drg|gk§?__dd66uy°#!" ma poi come facciamo a ricordarla? Dovrete segnarvela da qualche...
Scritto da: Luigi DuraccioL’estate è il momento preferito dai criminali informatici per sferrare i loro attacchi. Ecco un elenco di semplici regole da seguire per non cadere vittime degli hacker! L’estate è un momento ideale per gli hacker per sferrare i loro attacchi approfittando degli uffici non presidiati e delle distrazioni degli utenti. A causa di comportamenti imprudenti accedono agli account ed ai dispositivi per rubare dati e informazioni. Una volta in viaggio si pensa a proteggere denaro ed effetti personali. Ma è necessario anche...
Scritto da: Luigi DuraccioFonte: privacylab.it Autore: Andrea Chiozzi La gestione del responsabile esterno è una questione sempre più importante, sia perché è un obbligo di legge, ma anche perché il Garante sta facendo le pulci su questo aspetto. Ti do una notizia. L’autorità Garante, in tutte le ispezioni che sta facendo, sta chiedendo ai titolari del trattamento chi sono i responsabili esterni, come sono stati identificati e come sono stati verificati. Quando, secondo il GDPR, un’azienda deve nominare un responsabile esterno? Quando decide di affidare all'esterno delle attività che potrebbe fare al suo interno e che preferisce dare fuori. I...
Scritto da: Luigi DuraccioIl 10 luglio 2021, il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato le nuove linee guida per l’uso dei cookie. Se hai un sito web e sede in Italia, tali requisiti ti riguardano. Hai 6 mesi di tempo per adeguarti (fino al 10 gennaio 2022, 6 mesi a partire dal 9 luglio 2021, data della pubblicazione delle linee guida nella Gazzetta Ufficiale). Con questa guida vogliamo aiutarti a capire cos’è cambiato e come rispettare i requisiti con il minimo sforzo. Le novità in breve. Cookie...
Scritto da: Luigi DuraccioCookie: dal Garante privacy nuove Linee guida a tutela degli utenti No a scrolling e a cookie wall se non in casi particolari, limiti alla reiterazione della richiesta di consenso Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato nuove Linee guida sui cookie, con l’obiettivo di rafforzare il potere di decisione degli utenti riguardo all’uso dei loro dati personali quando navigano on line. Il provvedimento è stato adottato tenendo conto degli esiti della consultazione pubblica promossa alla fine dello scorso anno. Clicca...
Scritto da: Luigi DuraccioAggiornare software e dispositivi è una buona prassi di sicurezza, non una perdita di tempo. Ecco perché è importante intervenire. Vi spiego come farlo senza perdere tempo! Gli aggiornamenti non si limitano solo a fornire nuove funzionalità e correggere bug, ma eliminano anche le vulnerabilità relative alla sicurezza sfruttate dai criminali informatici. Ecco perché la gestione delle patch è essenziale per la sicurezza aziendale. Tuttavia, alcuni dipendenti sono riluttanti ad aggiornare i dispositivi aziendali e lasciano che all’interno della rete aziendale ci...
Scritto da: Luigi DuraccioMartinelli S.r.l. Via Circonvallazione N/E, 98 - 41049 Sassuolo (MO) | Tel: 0536 868611 Fax: 0536 868618 | info@martinelli.it
P.Iva 02262430362 - C.F. 01413050350 - Iscriz. registro Imprese di Modena 01413050350 - Capitale Sociale 350.000 i.v.