Ripetiamo ormai da molto tempo che la protezione al 100% non esiste e le strategie degli hacker, per superare le difese si evolvono e traggono continuamente nuova linfa dall’aumento degli strumenti utilizzati.
Se a questo aggiungiamo l’evoluzione del contesto, il lavoro remoto ad esempio, la scarsa alfabetizzazione degli utenti e la quasi totale mancanza di strategie di protezione nelle aziende (vedi i numerosi casi di violazioni documentate negli ultimi tempi) ecco che la probabilità di subire una violazione da parte di un ransomware o criptovirus diventa quasi una certezza.
Bastano infatti poche informazioni su un dipendenteo su una azienda che possono essere reperite facilmente sui social (attenzione, ce le abbiamo messe noi), poche competenze informatiche di base ed essere un utente un po’ evoluto, ed un kit acquistato sul deep web per portare a termine, con successo, un attacco informatico.
Quanto siamo vulnerabili?
Con il lavoro da casa, o “Smart Working”, sono stati cancellati, o almeno sono cambiati, tutti i paradigmi classici legati al concetto di difesa del perimetro aziendale; questo semplicemente perché questo perimetro non è più definibile o identificabile.
Se ci pensate bene, il lavoro quotidiano consiste, per gran parte, nell’aprire gli allegati e cliccare sui link inviati da collaboratori, clienti, partner, fornitori, e così via.
Oggi i dati aziendali sono ovunque: device personali (notebook e laptop, smartphone, wifi domestici, ecc,) utilizzati come strumenti di lavoro. Il crimine informatico lo sa benissimo e realizza di conseguenza i propri exploit kit di phishing (il phishing è una tipologia di attacco).
Affidarci alle solite misure di sicurezza, antivirus, antimalware, non è più sufficiente (non lo era neanche prima!) e sperare che gli utenti/dipendenti siano in grado di elevare sistemi di difesa efficaci equivale ad un suicidio.
Conclusioni
Elevare il livello di attenzione, seguire il consiglio di non aprire allegati da mail sospette o non cliccare sui link contenuti nelle comunicazioni che ci arrivano, è sicuramente una buona pratica, ma mettendo in discussione ogni link cliccabile quanto lavoro verrebbe effettivamente svolto? E di quanto, realmente, potremmo elevare il livello della sicurezza?
Anche la formazione, anche se necessaria, da sola non basta più.
Quindi, una volta preso un ransomware è troppo tardi: il danno è fatto! Se non abbiamo un sistema di ripristino, backup protetto o sistema di Disaster Recovery o di Business Continuity (immagino che in molti non sappiate neanche di cosa sto parlando!) che ho progettato e messo in atto preventivamente, non sarò in grado di recuperare i miei files.
Non mi resta che pagare il riscatto sperando che il criminale autore del ricatto sia onesto.
Un attimo, ma che sto dicendo?
La soluzione esiste!
E se ti dicessi che esistono dei sistemi molto semplici e molto economici per ripristinare i tuoi files senza pagare il riscatto?
Se ti dicessi anche che questi sistemi ti consentono di ripristinare i files in pochi minuti se non secondi?
Se ti dicessi che puoi avere sempre a portata di mano una sorta di “cronologia” dei file pronti al ripristino?
Questo risolverebbe in maniera semplice i tuoi problemi?
Noi di In4mati usiamo una nuova tecnologia, chiamata Mirror Shielding, che si occupa di “vestire” dati e applicazioni con un velo protettivo. Il “velo” è una barriera di protezione che impedisce di apportare modifiche direttamente sui file.
Nel caso in cui un’applicazione tentasse di modificare direttamente un file protetto, queste modifiche verrebbero reindirizzate e archiviate su una sorta di “schermo trasparente”. Il ransomware quindi, agirà sullo schermo trasparente ma non vengono davvero compromessi.
Per ripristinare il file originale basterà quindi rimuovere l’overlay, cancellando tutte le modifiche che erano state salvate su di esso.
Se vuoi informazioni su questa ed altre soluzioni, contattaci via mail >> Contattaci Qui!
Nessuna proroga per il GDPR. Le sanzioni previste dal Regolamento UE sulla privacy sono operative già dal 25 maggio 2018. Le voci, i commenti e le interpretazioni su una presunta proroga della applizione del Regolamento Europeo o la applicazione delle sanzioni, si rincorrono ma, lasciatemi dire, con molta poca, se non nulla, aderenza con la verità. A questo punto vorrei aiutarvi a capire meglio la situazione e lo stato dell'arte. Come prima cosa ribadisco che non si può parlare in alcun modo...
Ci occupiamo, in questo articolo, di due adempimenti, peraltro non sempre obbligatori, previsti dal GDPR: la redazione del Registro dei Trattamenti e la nomina del DPO (Data Protection Officer). Il Registro dei trattamenti L’art. 30 del GDPR prescrive ai Titolari e ai Responsabili del Trattamento la tenuta di un registro delle attività di trattamento svolte sotto la propria responsabilità. Si tratta di una delle novità e, al contempo, uno degli adempimenti più importanti concernenti le attività di trattamento. Il par. 4 dell'art....
GDPR: come svolgere la valutazione d'impatto, cosa deve contenere. Abbiamo detto che la valutazione d'impatto è una scelta che in alcuni casi è facoltativa in altri obbligatoria: infatti, non va condotta per tutti i trattamenti, ma solo per quelli che per la loro natura, finalità, oggetto oppure per gli strumenti o tecnologie utilizzate, possono esporre i dati degli interessati rischi elevati. Andiamo a vedere ora quali sono, in concreto, le attività che sarà necessario svolgere. 1. Identificare i trattamenti Per ciascun trattamento, per capire...
FATTURAZIONE ELETTRONICA NEGLI STUDI - LE SCELTE GIUSTE PER TE E PER I TUOI CLIENTI Come ormai noto, la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per le aziende e le partite IVA a partire dal 1° gennaio 2019. Vi segnaliamo un importante appuntamento formativo per approfondire questa tematica. Mercoledì 18 luglio dalle 15.00 alle 17.30 a Bologna presso il Living Place Hotel, via Properzia dè Rossi snc si terrà un incontro di approfondimento sul tema della Fatturazione Elettronica e delle implicazioni per i Commercialisti e gli Studi di...
Cancelliamo subito ogni dubbio: non è vero! L'equivoco nasce dalla emanazione del Garante stesso di un provvedimento Registro dei provvedimenti n. 121 del 22 febbraio 2018 [clicca qui per scaricare il pdf] in cui vengono fornite "indicazioni preliminari per favorire la corretta applicazione delle disposizioni del Regolamento (UE) 2016/679 in attuazione dell'art. 1, comma 1021, della legge n. 205/2017", provvedimento che è stato interpretato come un differimento dei controlli e delle sanzioni; di qui l'equivoco.
Sei sicuro di gestire correttamente la privacy dei dati nella tua azienda? 25 Maggio 2018: le misure sanzionatorie previste dal nuovo regolamento GDPR diventeranno operative. Adempi agli obblighi e gestisci i processi di acquisizione dei dati con la piattaforma documentale KOMI DOC e la sua configurazione speciale per il GDPR. Con KOMI_DOC è possibile organizzare i tuoi documenti cartacei e digitali, in un unico posto; • Ricercare e accedere a qualunque documento dal tuo computer, tablet o smartphone; • Automatizzare i processi con...
Un interessante workshop avrà luogo presso l'Auditorium della Confcommercio di Modena sul sempre più attuale argomento riguardo il nuovo regolamento Eurpopeo in fatto di Privacy e sicurezza dei dati informatici. L'evento si terrà il 17 Maggio e tratterà specificamente gli argomenti di: • Panoramica generale sulla normativa in materia di protezione dei dati personali • Le principali novità del Regolamento Europeo, completamente attuativo dal 25 Maggio • Come affrontare il periodo transitorio tra normativa nazionale e comunitaria • Le figure...
Il GDPR (General Data Protection Regulation) rappresenta la nuova normativa introdotta dall’Unione Europea (UE) in tema di tutela dei dati personali dei cittadini e entrerà in vigore in tutta l’UE a partire dal 25 maggio 2018. Il convegno organizzato da Martinelli e PC Copia si propone di mettere in evidenza come il nuovo regolamento, oltre i derivanti obblighi normativi, costituisca soprattutto un’opportunità per le imprese per tutelare i propri dati personali e quelli dei propri clienti. I dati personali sono tutte...
Martinelli S.r.l. Via Circonvallazione N/E, 98 - 41049 Sassuolo (MO) | Tel: 0536 868611 Fax: 0536 868618 | info@martinelli.it
P.Iva 02262430362 - C.F. 01413050350 - Iscriz. registro Imprese di Modena 01413050350 - Capitale Sociale 350.000 i.v.