Fonte: in4mati.com
Autore: Caterina Cabiddu
I problemi di corretto trattamento dei dati sono evidenti, atteso che da una parte il datore di lavoro deve poter controllare i dati e la loro sicurezza sul dispositivo personale del lavoratore, dall’altro il lavoratore ha diritto a che ciò avvenga senza intromissioni nei propri dati personali, pure presenti sul device.
I vincoli per il datore di lavoro
Occorre allora che questo utilizzo promiscuo avvenga in modo rispettoso dei principi del GDPR e perché ciò accada e sia ovviamente anche verificabile, in base ai noti principi di responsabilizzazione nella gestione della privacy, il datore di lavoro, titolare del trattamento deve operare un vero e proprio assessment, sulla base dei seguenti criteri:
E dal lato del dipendente??
Anche per lui, alcune inderogabili prescrizioni, la cui violazione lo esporrà a responsabilità civile e disciplinare nei confronti dell’Azienda:
1) non utilizzare dispositivi personali se non previamente autorizzato
2) attenersi alle direttive ed istruzioni del datore di lavoro
3) impedire l’accesso ai dati aziendali da parte di terzi ( famigliari amici etc)
4) non memorizzare i dati aziendali in spazi o luoghi diversi da quelli indicati dal datore
5) avvisare il datore di lavoro in caso di interventi di manutenzione ovvero di dismissione definitiva del dispositivo ed attenersi alle prescrizioni che gli verranno impartite
Le indicazioni che abbiamo riportato devono trovare adeguato riscontro nella gestione della privacy aziendale naturalmente ed essere inserite / revisionate all’interno della documentazione da predisporre sia quale informativa, sia quale autorizzazione al trattamento, oltre che nel regolamento aziendale per l’utilizzo degli strumenti di lavoro.
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Fonte: www.privacyitalia.eu
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