Le aziende tendono a sottovalutare le problematiche inerenti la rispondenza dei siti web al GDPR, vuoi perché le ritengono esaurite con la consegna del sito da parte di coloro che lo hanno realizzato, vuoi perché pensano che “al massimo” ci siano da “sistemare” i consensi, cookie ed informative.
La realtà è che anche siti di recentissima realizzazione non sono rispettosi delle regole GDPR e quando, stupiti, i titolari ne prendono atto, si presenta una ulteriore questione:
chi deve sostenere i costi dell’adeguamento? Il titolare o l’azienda che ha realizzato il sito?
La risposta dipende da un aspetto che invece viene purtroppo tralasciato, ovvero la regolamentazione contrattuale del rapporto che ha portato alla realizzazione del sito.
La mancata previsione di specifiche clausole contrattuali in merito alle caratteristiche anche tecniche del sito in conformità alle fondamentali regole della privacy by design e della privacy by default, renderanno più facile per chi ha realizzato il sito respingere addebiti di inadeguatezza, magari appellandosi a clausole generali di esonero da responsabilità.
Bisogna dunque invertire quella prassi diffusa di concludere l’accordo pensando solo al prezzo e all’oggetto dell’incarico, perché solo un contratto chiaro e completo può tutelare le rispettive posizioni delle parti.
Ancora una volta torniamo sul discorso della consapevolezza, della informazione e della formazione dei titolari del trattamento, ma anche delle aziende che, sempre più numerose e forse anche improvvisate, realizzano e vendono siti, senza la necessaria conoscenza della normativa GDPR.
Dunque, allorquando ci si accinge a stipulare un contratto per la realizzazione di un sito web si deve in primo luogo discutere della conformità del sito alla normativa in tema di protezione dei dati personali.
Le parti dovranno pertanto preliminarmente definire la tipologia di sito, eventuali form di contatto, dati trattati, finalità, marketing, e commerce etc. ed in relazione alle caratteristiche richieste e concordate, il fornitore del sito dovrà realizzarlo nel rispetto della normativa GDPR, risultando responsabile per inadempimento nel caso il sito non lo sia.
Ne deriva che le parti non potranno contare su buoni contratti se saranno utilizzati dei modelli standard, e soprattutto, modelli contrattuali standard non potranno esser considerati in linea con il principio di accountability e, in particolare, con il principio di responsabilizzazione del titolare del trattamento.
Il contratto dovrà per esempio prevedere se il fornitore, sia (Web agency, un libero professionista o un web designer ) debba occuparsi anche della realizzazione del banner per i cookie, della redazione dell’informativa del sito e della decisione dei dati da inserire nei form presenti, ad esempio, per la richiesta della iscrizione alla newsletter, per il modulo di contatto o l’invio di un curriculum vitae.
Il caso tipico: a chi spetta stabilire quali dati richiedere all’utente per ciascun form che dovesse essere inserito nel sito?
Se nel modulo predisposto, per esempio, per l’iscrizione alla newsletter fosse inserita la richiesta di dati non necessari, dunque in violazione del principio di minimizzazione dei dati, su chi ricadrebbe la relativa responsabilità?
Questa questione richiede evidentemente una precisa previsione contrattuale, al fine di evitare contestazioni e contenziosi.
In conclusione occorre riaffermare l’obbligo per titolari e fornitori di essere informati e la centralitá della consulenza di professionisti qualificati anche e soprattutto nel momento in cui si vanno a contrattualizzare beni e servizi, quali siti web, marketing, hosting, etc. che, attenendo al trattamento dei dati delle persone fisiche, necessariamente sono toccati dal GDPR.
In mancanza delle clausole contrattuali sui profili GDPR, dunque, sarà forte il rischio di problematiche non solo interpretative, ma soprattutto di attribuzione rispettiva dei diritti ed obblighi delle parti e delle correlative responsabilità.
Nel 2° trim sono aumentati del 250% con un picco a giugno: il 2020 sta diventando l’anno peggiore di sempre! Nel secondo trimestre di quest’anno, in Italia, gli attacchi informatici sono esplosi a dismisura, +250% rispetto al trimestre precedente, toccando un picco preoccupante nel mese di giugno. Sono dati pubblicati in una ricerca dell’osservatorio cybersecurity di Exprivia. A determinare questa situazione una serie di fattori, primo fra tutti l’emergenza Covid-19 che ha costretto molti a lavorare in smart working o, comunque, in...
Scritto da: Luigi DuraccioImportante A seguito della sentenza del 16 luglio 2020 nella causa C-311/18 Data Protection Commissioner/Maximilian Schrems e Facebook Ireland che ha di fatto invalidato il Privacy Shield, stiamo rivedendo questo articolo. Al momento non ci sono ancora molte indicazioni in merito. Ecco quello che devi sapere per ora: Normalmente, per trasferire al di fuori dell’UE i dati personali degli utenti dell’UE è necessario soddisfare le condizioni indicate negli articoli 44-50 del GDPR (se ad esempio salvi dati personali di cittadini dell’UE su un server negli...
Scritto da: Luigi DuraccioFino a poco tempo fa gli hacker usavano i ransomware per crittografare i dati e chiedere un riscatto. Ora i cybercriminali minacciano di segnalare al Garante della Privacy la mancata adozione delle misure di sicurezza prescritte dal Gdpr. Da Federprivacy.it A segnalare questo fenomeno è stato il ricercatore informatico Victor Gevers, che ha rivelato come in una campagna di estorsioni online un singolo hacker sarebbe riuscito ad accedere a ben 23.000 server tramite internet utilizzando degli strumenti automatizzati per individuare quali di essi non erano dovutamente...
Scritto da: Luigi DuraccioInsieme ai gestori sanzionati anche partner commerciale e call center: nel mirino anche i procacciatori che trattano i dati senza affidamento e autorizzazione. La vicenda è ormai arcinota: Wind Tre Spa è stata sanzionata per circa 17 milioni di euro per numerosi trattamenti illeciti di dati, legati prevalentemente ad attività promozionali. La sanzione si inquadra all'interno dell’attività di controllo del Garante per la protezione dei dati personali nei confronti degli operatori telefonici anche a seguito delle centinaia di segnalazioni e reclami che settimanalmente...
Scritto da: Luigi Duraccio11 milioni di caselle attive, oltre 3 miliardi di messaggi scambiati, 19 gestori accreditati: sono i numeri della PEC da inizio 2019 ad oggi. La PEC garantisce pieno valore legale alle comunicazioni, al pari di una raccomandata, ed è completamente digitale. Fonte: In4mati Con le ultime disposizioni aumenta ancora la diffusione di questo strumento, completamente digitale, che garantisce pieno valore legale alle comunicazioni, al pari di una raccomandata, e consente una trasmissione dei messaggi più semplice, comoda e veloce permettendo ai cittadini risparmi...
Scritto da: Luigi DuraccioLa utilizziamo tutti i giorni ma non sappiamo di farlo. Com'è regolata l'Identità digitale, quali sono le responsabilità del proprietario e di chi la utilizza, cos'è lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale: la parola all'esperto. L'identità digitale può essere definita come la rappresentazione digitale di un utente con cui ci si muove all'interno di un sistema informatico (es. internet). Più semplicemente la identificazione di un utente attraverso username e password ed è legata al concetto di domicilio informatico (vedi PEC), e di...
Scritto da: Luigi DuraccioDa oggi inauguriamo una rubrica in cui ospitiamo l'editoriale di un professionista, un nostro partner in ambito gdpr e sicurezza informatica, che, in un breve contributo video, ci guida all'interno del mondo digitale. Oggi il focus è sui cookies. Ne sentiamo parlare in continuazione e li incontriamo sempre quando navighiamo in internet ma, per molti di noi, sono solo quel fastidioso banner su cui facciamo click, quasi automanticamente, per continuare la navigazione e non sappiamo cosa abbiamo accettato. Il video ci spiega...
Scritto da: Luigi DuraccioNegli ultimi giorni sono venuti a galla diversi attacchi da parte di criminali informatici ad importanti multinazionali o aziende internazionali. Che cosa ci insegnano tutti questi casi? Dopo gli attacchi a Honda, Enel e Nintendo, si allunga l'elenco di illustri vittime del crimine informatico con l'attacco subito da Geox. Gli attacchi non hanno tutti la stessa matrice ma possono insegnarci qualcosa sopratutto, ci dicono molto sulla consapevolezza, scarsa, delle aziende e degli utenti riguardo ai rischi informatici. Partiamo da casa nostra. Il disservizio sulla propria rete informatica...
Scritto da: Luigi DuraccioIl 4 Maggio scorso, il comitato europeo dei Garanti (EDPB), ha emanato una nuova direttiva con le linee guida in materia di cookie e consenso, in particolare sulla validità del consenso tramite lo "scroll" e la presenza dei "cookiewall". Quelli che tra di voi sono più attenti avranno notato che, almeno in alcuni siti, i banner che segnalano la presenza dei cookie sono un po' cambiati. Questi banner sono quegli avvisi, spesso molto piccoli, che compaiono quando accedete per la prima...
Scritto da: Luigi DuraccioMartinelli S.r.l. Via Circonvallazione N/E, 98 - 41049 Sassuolo (MO) | Tel: 0536 868611 Fax: 0536 868618 | info@martinelli.it
P.Iva 02262430362 - C.F. 01413050350 - Iscriz. registro Imprese di Modena 01413050350 - Capitale Sociale 350.000 i.v.